I “misteri” di Roma. Personaggi e stereotipi della Roma ottocentesca. A cura di Marina Formica

 

La Roma ottocentesca ha fornito un ricco repertorio di protagonisti, figure e attori per il romanzo storico che nel corso del XIX secolo vede la sua affermazione a livello europeo, specialmente nel genere della cronaca nera e dei cosiddetti fait-divers.Il volume intende iniziare una ricognizione di tale narrativa di ambientazione romana, riconducendola a diversi contesti, da quelli del cattolicesimo intransigente agli autori stranieri e italiani che alimentarono il genere anticlericale dei “Misteri” a partire dal fortunato modello LesMystères de Paris di Eugène Sue.L’attenzione si concentra altresì su alcune precise personalità del tempo, analizzandone le “trasformazioni discorsive” da essi subite nel momento in cui diventarono “maschere”, veri e propri stereotipi della narrativa finzionale della seconda metà dell’Ottocento.Ne emerge un doppio livello di lettura: da un lato, quello legata alla realtà politica, economica e sociale della “città del papa” avviata a trasformarsi nella capitale della nazione italiana; dall’altro, il collegamento tra questo immaginario romano e la circolazione di analoghi clichés e modelli letterari nel contesto europeo.

Presenze femminili a Roma nella lunga Età moderna. A cura di Marina Formica

 

Se la storiografia sulla capitale dello Stato della Chiesa degli ultimi decenni ha conosciuto un profondo rinnovamento, anche la condizione femminile, com’è noto, è stata al centro di analisi altrettanto innovative. Pertanto, facendo dialogare gli studi di genere con riflessioni più ampie sulla realtà di Roma, il presente volume intende proporre una riflessione sulla fisionomia e sui ruoli delle donne, romane e non, attive sul territorio dell’Urbe. Madri, sorelle e talora anche figlie di papi, preti e porporati; mogli e zitelle; cortigiane e prostitute; monache e serve, suore e sante, streghe e benefattrici, artiste e poetesse, artigiane e operaie popolarono infatti una realtà multiforme e cosmopolita che colpiva i viaggiatori, oltre che per le sue vestigia e bellezze, appunto per le sue componenti demografiche e per le specificità dei ruoli sessuali.

Roma capitale. La città laica, la città religiosa (1870-1915) a cura di Marina Formica

Roma capitale.  La città laica, la città religiosa (1870-1915) a cura di Marina Formica

 

Ideato per la ricorrenza del 150° anniversario dell’unione di Roma all’Italia, il volume si propone di ripensare ciò che la breccia di Porta Pia significò e comportò nel contesto storico, politico e culturale della capitale, dell’Italia e dell’Europa dal 1870 allo scoppio della Prima guerra mondiale.

Alla luce dei più recenti orientamenti storiografici, un’équipe d’illustri studiosi, italiani e stranieri, propone dunque ricerche inedite sull’organizzazione politico-amministrativa della nuova realtà urbana, concentrandosi in particolare sui rapporti con la Chiesa, sulle dinamiche tra i diversi corpi sociali, sulle strategie e sui processi di affermazione dei ceti dirigenti, nonché sulle rispettive forme d’integrazione nella realtà di quella che per secoli era stata la città del papa.

Ignazio Veca, La congiura immaginata. Opinione pubblica e accuse di complotto nella Roma dell’Ottocento

Ignazio Veca, La congiura immaginata. Opinione pubblica e accuse di complotto nella Roma dell’Ottocento

Roma, luglio 1847. Sui muri della città compaiono i nomi di alcuni presunti congiurati: la voce pubblica denuncia la tenebrosa trama di una gigantesca cospirazione contro il papa e il popolo romano. L’opinione pubblica italiana ed europea si interroga a lungo sulla verità o falsità della grande congiura, senza riuscire a risolvere davvero il dilemma. Il ricordo di quell’evento abiterà ancora a lungo le menti degli uomini del Risorgimento. Chi erano gli accusati? Perché complottavano? Ed esisteva davvero un complotto? Un evento finora trascurato dalla storiografia, ma intensamente rielaborato dagli attori del tempo, diventa così l’occasione di ripensare a una pratica sociale largamente diffusa nella cultura occidentale. Attraverso il racconto della grande congiura il libro esplora i meccanismi di funzionamento e gli effetti concreti di un’accusa di complotto nel nuovo contesto della politica moderna. Veri o falsi, i complotti sono prima di tutto immaginati. E l’immaginazione può diventare realtà.

Federica Favino, Donne e scienza nella Roma dell’Ottocento, Roma, Viella, 2020

Federica Favino, Donne e scienza nella Roma dell’Ottocento, Roma, Viella, 2020

Sede del Papato, del Santo Uffizio, della Compagnia di Gesù, Roma moderna non ha la reputazione di un centro di produzione e di consumo di scienza. Eppure, nel corso dell’Ottocento, ben prima che Quintino Sella progettasse di trasformare la nuova capitale d’Italia in un «centro scientifico di luce», le due donne che coltivarono in Italia un interesse non dilettantesco per le scienze vissero proprio nella città del papa: la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti (1799-1879) e l’astronoma Caterina Scarpellini (1808-1873). Consuetudini e pregiudizi impedirono loro di frequentare l’Università e di coltivare apertamente la loro vocazione entro le istituzioni pubbliche; tuttavia entrambe ricavarono per sé degli spazi dove perseguire una ricerca di prim’ordine, degna della scienza “professionale”, ancora interamente maschile.

Attraverso una ricca documentazione inedita, questo libro ripercorre le tappe salienti del loro percorso, con l’obiettivo di gettare luce sulla cultura scientifica romana nell’Ottocento preunitario, tuttora assai poco conosciuta. Figure perfettamente complementari – per estrazione sociale, per aree di interesse, per credo politico – Fiorini e Scarpellini offrono anche uno specchio dell’evoluzione del modello femminile e del valore della scienza in una società in trasformazione.

Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2020

Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2020

The Roman Republic of 1849 is one of the most exciting moment of the heroic season of the Italian Risorgimento, a short adventure in which the contemporaries recognized the opportunity to realize ideals of freedom, tolerance and democracy. This research aims to analyses the role played by religion in the political and social experiment that started in Rome after the pope’s escape, when it was necessary to redefine relations between civil and religious authorities, as well as the role of religion itself in society: a task not at all easy if applied to a State reality, where political and religious powers had been superimposed for centuries, but that will set an inescapable precedent for the subsequent attempts to build a secular State.

La Repubblica romana del 1849 è uno dei momenti più avvincenti della stagione eroica del Risorgimento, un’avventura di breve durata, ma nella quale i contemporanei riconobbero l’opportunità di realizzare ideali di libertà, tolleranza e democrazia. La presente ricerca analizza il ruolo svolto dalla religione all’interno dell’esperimento politico e sociale intrapreso a Roma dopo la fuga del papa, quando si percepì forte la necessità di ridefinire i rapporti tra autorità civile e religiosa e il ruolo della religione nella società: un compito niente affatto facile se applicato ad una realtà statuale dove potere politico e potere religioso erano rimasti sovrapposti per secoli, ma che segnerà un precedente ineludibile al quale guardare nei tentativi successivi di costruzione di uno Stato laico.

Keywords: Second Roman Republic, 1848, Pontifical State, Pius IX, religious life in Rome