I “misteri” di Roma. Personaggi e stereotipi della Roma ottocentesca. A cura di Marina Formica

 

La Roma ottocentesca ha fornito un ricco repertorio di protagonisti, figure e attori per il romanzo storico che nel corso del XIX secolo vede la sua affermazione a livello europeo, specialmente nel genere della cronaca nera e dei cosiddetti fait-divers.Il volume intende iniziare una ricognizione di tale narrativa di ambientazione romana, riconducendola a diversi contesti, da quelli del cattolicesimo intransigente agli autori stranieri e italiani che alimentarono il genere anticlericale dei “Misteri” a partire dal fortunato modello LesMystères de Paris di Eugène Sue.L’attenzione si concentra altresì su alcune precise personalità del tempo, analizzandone le “trasformazioni discorsive” da essi subite nel momento in cui diventarono “maschere”, veri e propri stereotipi della narrativa finzionale della seconda metà dell’Ottocento.Ne emerge un doppio livello di lettura: da un lato, quello legata alla realtà politica, economica e sociale della “città del papa” avviata a trasformarsi nella capitale della nazione italiana; dall’altro, il collegamento tra questo immaginario romano e la circolazione di analoghi clichés e modelli letterari nel contesto europeo.

Roma capitale. La città laica, la città religiosa (1870-1915) a cura di Marina Formica

Roma capitale.  La città laica, la città religiosa (1870-1915) a cura di Marina Formica

 

Ideato per la ricorrenza del 150° anniversario dell’unione di Roma all’Italia, il volume si propone di ripensare ciò che la breccia di Porta Pia significò e comportò nel contesto storico, politico e culturale della capitale, dell’Italia e dell’Europa dal 1870 allo scoppio della Prima guerra mondiale.

Alla luce dei più recenti orientamenti storiografici, un’équipe d’illustri studiosi, italiani e stranieri, propone dunque ricerche inedite sull’organizzazione politico-amministrativa della nuova realtà urbana, concentrandosi in particolare sui rapporti con la Chiesa, sulle dinamiche tra i diversi corpi sociali, sulle strategie e sui processi di affermazione dei ceti dirigenti, nonché sulle rispettive forme d’integrazione nella realtà di quella che per secoli era stata la città del papa.

Ignazio Veca, La congiura immaginata. Opinione pubblica e accuse di complotto nella Roma dell’Ottocento

Ignazio Veca, La congiura immaginata. Opinione pubblica e accuse di complotto nella Roma dell’Ottocento

Roma, luglio 1847. Sui muri della città compaiono i nomi di alcuni presunti congiurati: la voce pubblica denuncia la tenebrosa trama di una gigantesca cospirazione contro il papa e il popolo romano. L’opinione pubblica italiana ed europea si interroga a lungo sulla verità o falsità della grande congiura, senza riuscire a risolvere davvero il dilemma. Il ricordo di quell’evento abiterà ancora a lungo le menti degli uomini del Risorgimento. Chi erano gli accusati? Perché complottavano? Ed esisteva davvero un complotto? Un evento finora trascurato dalla storiografia, ma intensamente rielaborato dagli attori del tempo, diventa così l’occasione di ripensare a una pratica sociale largamente diffusa nella cultura occidentale. Attraverso il racconto della grande congiura il libro esplora i meccanismi di funzionamento e gli effetti concreti di un’accusa di complotto nel nuovo contesto della politica moderna. Veri o falsi, i complotti sono prima di tutto immaginati. E l’immaginazione può diventare realtà.

Federica Favino, Donne e scienza nella Roma dell’Ottocento, Roma, Viella, 2020

Federica Favino, Donne e scienza nella Roma dell’Ottocento, Roma, Viella, 2020

Sede del Papato, del Santo Uffizio, della Compagnia di Gesù, Roma moderna non ha la reputazione di un centro di produzione e di consumo di scienza. Eppure, nel corso dell’Ottocento, ben prima che Quintino Sella progettasse di trasformare la nuova capitale d’Italia in un «centro scientifico di luce», le due donne che coltivarono in Italia un interesse non dilettantesco per le scienze vissero proprio nella città del papa: la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti (1799-1879) e l’astronoma Caterina Scarpellini (1808-1873). Consuetudini e pregiudizi impedirono loro di frequentare l’Università e di coltivare apertamente la loro vocazione entro le istituzioni pubbliche; tuttavia entrambe ricavarono per sé degli spazi dove perseguire una ricerca di prim’ordine, degna della scienza “professionale”, ancora interamente maschile.

Attraverso una ricca documentazione inedita, questo libro ripercorre le tappe salienti del loro percorso, con l’obiettivo di gettare luce sulla cultura scientifica romana nell’Ottocento preunitario, tuttora assai poco conosciuta. Figure perfettamente complementari – per estrazione sociale, per aree di interesse, per credo politico – Fiorini e Scarpellini offrono anche uno specchio dell’evoluzione del modello femminile e del valore della scienza in una società in trasformazione.

Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2020

Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2020

The Roman Republic of 1849 is one of the most exciting moment of the heroic season of the Italian Risorgimento, a short adventure in which the contemporaries recognized the opportunity to realize ideals of freedom, tolerance and democracy. This research aims to analyses the role played by religion in the political and social experiment that started in Rome after the pope’s escape, when it was necessary to redefine relations between civil and religious authorities, as well as the role of religion itself in society: a task not at all easy if applied to a State reality, where political and religious powers had been superimposed for centuries, but that will set an inescapable precedent for the subsequent attempts to build a secular State.

La Repubblica romana del 1849 è uno dei momenti più avvincenti della stagione eroica del Risorgimento, un’avventura di breve durata, ma nella quale i contemporanei riconobbero l’opportunità di realizzare ideali di libertà, tolleranza e democrazia. La presente ricerca analizza il ruolo svolto dalla religione all’interno dell’esperimento politico e sociale intrapreso a Roma dopo la fuga del papa, quando si percepì forte la necessità di ridefinire i rapporti tra autorità civile e religiosa e il ruolo della religione nella società: un compito niente affatto facile se applicato ad una realtà statuale dove potere politico e potere religioso erano rimasti sovrapposti per secoli, ma che segnerà un precedente ineludibile al quale guardare nei tentativi successivi di costruzione di uno Stato laico.

Keywords: Second Roman Republic, 1848, Pontifical State, Pius IX, religious life in Rome

“Roma en México / México en Roma: Las academias de arte entre Europa y el Nuevo Mundo 1843-1867”, a cura di Giovanna Capitelli e Stefano Cracolici, Roma, Campisano, 2018

“Roma en México / México en Roma: Las academias de arte entre Europa y el Nuevo Mundo 1843-1867”, a cura di Giovanna Capitelli e Stefano Cracolici, Roma, Campisano, 2018

Frutto di ricerche svolte tra Roma, Durham e Città del Messico, ma condotte anche in Spagna, Francia, Germania, Ungheria e negli Stati Uniti, il catalogo della mostra Roma en México / México en Roma: Las academias de arte entre Europa y el Nuevo Mundo (1843-1867) indaga sotto nuova luce le strettissime relazioni che nel campo delle arti figurative l’Accademia di San Carlos di Città del Messico stabilì con la scena artistica cosmopolita di Roma alla metà dell’Ottocento. Per oltre vent’anni, pittori, scultori, architetti messicani in fieri si educarono in Messico e a Roma seguendo il modello ‘purista’ dell’allora ancora indiscussa capitale universale delle arti. Le loro opere rappresentano oggi un capitolo di grande interesse nella storia della geografia artistica mondiale di quel secolo, riletto in questa occasione da dodici specialisti italiani e messicani. L’indagine parte da Roma e dal contesto delle arti europeo ed è tesa a ricostruire una ‘concordanza degli archivi’ tra due realtà geografiche, politiche e culturali molto distanti tra loro, offrendo profondità di campo e concretezza storica alle relazioni, amicizie e sodalizi tra le varie persone coinvolte e alla mobilità di opere e artisti che diedero vita a una delle vicende più affascinanti dell’arte messicana nella prima età repubblicana.

Info: Campisano Editore

Marina Formica, “Roma, Romae. Una capitale in Età moderna”, Roma, Laterza, 2019

Marina Formica, “Roma, Romae. Una capitale in Età moderna”, Roma, Laterza, 2019

Roma, dalla fine del Quattrocento alla fine dell’Ottocento, è una città-laboratorio. Un luogo dove, più che altrove, la storia locale diviene storia mondiale. Centro universale della cristianità e dell’orbe cattolico, capitale votata all’esaltazione della propria missione cosmopolitica, Roma resta però anche una città ‘normale’, il luogo di quel reticolo di relazioni, culturali, politiche, economiche e antropologiche, che rende ogni spazio urbano uno spazio dinamico, vitale. Solo mettendo a confronto queste due dimensioni riusciamo a comprendere l’ineludibile singolarità della ‘città eterna’. Il libro intende per l’appunto ripercorrere problemi e forme, eventi e dinamiche della storia della capitale dello Stato della Chiesa ricostruendo l’evoluzione delle strutture cittadine, della vita e delle consuetudini quotidiane dei Romani, dei flussi di pellegrini e dei viaggiatori. Un panorama complessivo in cui trovano spazio le trasformazioni del tessuto urbano e della società, i luoghi dell’aggregazione intellettuale e le dinamiche linguistiche e dialettali, le componenti di gender e quelle delle diverse nationi, nonché le forme di rappresentazione e di autorappresentazione, interne ed estere, dell’Urbe. Un ritratto, insomma, di una capitale che c’interroga sulla natura e sulle identità delle città mediterranee, plurali per natura, cosmopolite per storia.

Info: Laterza

Ignazio Veca, “Il mito di Pio IX. Storia di un papa liberale e nazionale”, Roma, Viella, 2018

Ignazio Veca, “Il mito di Pio IX. Storia di un papa liberale e nazionale”, Roma, Viella, 2018

Il 16 giugno 1846 Giovanni Maria Mastai Ferretti viene eletto pontefice della Chiesa cattolica. Dalla successiva concessione di una amnistia per i reati politici, il desiderio di cambiamento delle popolazioni italiane ed europee si saldò a una vaga volontà riformista da parte del sovrano pontefice e della curia romana. Per circa tre anni Pio IX assunse le fattezze di un papa liberale e difensore della nazione italiana, per diventare poi il nemico giurato del mondo moderno.

Questo libro vuole indagare per la prima volta in profondità quella che è stata liquidata dalla storiografia come una breve e anomala parentesi all’interno della storia italiana ed europea, l’esordio equivoco di un pontificato ricordato soprattutto per la reazione che seguì le rivoluzioni del 1848.

Guardare da vicino quel fenomeno, metterlo sotto le lenti dello storico è la sfida di questo volume, che insegue le tracce della figura immaginifica di Pio IX attraverso un ventaglio eterogeneo di fonti, archivistiche e a stampa. Si offre così un allargamento dello sguardo ad ambiti culturali e sociali diversi, restituendo a quella storia il suo respiro autenticamente internazionale e il suo senso più vero.

Info: Viella

 

Chiara Lucrezio Monticelli, “Roma seconda città dell’Impero. La conquista napoleonica dell’Europa mediterranea”, Roma, Viella, 2018

Chiara Lucrezio Monticelli, “Roma seconda città dell’Impero. La conquista napoleonica dell’Europa mediterranea”, Roma, Viella, 2018

Nel 1809 Napoleone conquistava Roma proclamandola “seconda città dell’Impero” dopo Parigi. Per un lustro, fino al crollo dell’Impero nel 1814, la “città del papa” divenne così simbolo e terreno di sperimentazione delle forme imperiali generate dalla “missione civilizzatrice” francese in Europa e nel Mediterraneo.

La combinazione tra l’uso politico dell’idea di Roma antica e le pratiche di conquista imperiale produsse effetti significativi nell’amministrazione e nella rappresentazione dell’Urbe, anche se Napoleone non avrebbe mai messo piede nella città. Intrecciando lo sguardo dei conquistatori e dei conquistati (progetti francesi, interazioni sociali e locali, discorsi politici dei patrioti italiani), il libro mostra la molteplicità delle implicazioni – politiche, istituzionali, spaziali, culturali – del mito e della realtà di Roma nel contesto degli imperialismi e dei nazionalismi dell’età post-rivoluzionaria.

Info: Viella

Daniela Felisini, “Alessandro Torlonia. The Pope’s Banker”, Palgrave 2017

Daniela Felisini, “Alessandro Torlonia. The Pope’s Banker”, Palgrave 2017

This book provides a vivid biography of a towering Italian banker, pioneer and entrepreneur. It weaves the entrepreneurial ventures of Alessandro Torlonia (1800-1886) through the narratives of business and politics in the Nineteenth century, the growth of European financial markets and the decline of Papal power during the Italian Risorgimento. The discussion is founded in rigorous historical research using original sources such as the Archivum Secretum Vaticanum papers and other official documents; the archives of the Torlonia family, and of the Rothschild bank in Paris; memoirs; correspondences, and newspapers. Through this book readers learn that Alessandro Torlonia was a man of many faces, who was one of the most complex and influential characters of Italian economic life in the nineteenth century. Felisini also provides an expert critique of the financial history of the papacy: an area of heightened interest given the notoriety of relations between the Holy See and its bankers in the twentieth and twenty-first centuries. Focal topics such as the history of European elites and the history of European financial markets will have an interdisciplinary appeal for scholars and researchers.

Info: Palgrave